La contabilizzazione serve a calcolare il consumo di ogni appartamento, per il «riparto degli oneri di riscaldamento in base al consumo effettivamente registrato », come recita la legge 10/1991.
Si tratta di installare un sistema di apparecchiature che misurano e contabilizzano la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e abbinate strumenti di termoregolazione consentono di regolare le temperature della parte di impianto interessata.
Per effettuare una corretta ripartizione delle spese esistono due metodi :
Entrambi i metodi consentono di ripartire equamente i costi di quanto effettivamente si è consumato, ma differiscono in funzione dei dispositivi e dei principi utilizzati
Negli edifici con impianto centralizzato a “distribuzione orizzontale” si usa la contabilizzazione diretta. I contatori individuali misurano, all’ingresso della derivazione dell’impianto di distribuzione in ogni unità immobiliare, l’energia termica prelevata volontariamente attraverso i sistemi di termoregolazione. La strumentazione permette quindi di addebitare a ciascun utente solo quanto effettivamente consumato.
Negli edifici con impianto a “distribuzione verticale”, a colonne montanti (la tipologia più diffusa), la contabilizzazione è invece indiretta : i consumi volontari dei singoli utenti si determinano tramite ripartitori di calore elettronici (uno per ogni corpo scaldante), che tengono conto delle caratteristiche e della potenza termica dei corpi scaldanti su cui vengono installati.
Ripartizione delle spese
La spesa totale per climatizzazione invernale (e acqua calda sanitaria) è data da una quota variabile e una quota fissa. La prima deriva dalla spesa per il consumo di energia termica utile delle unità immobiliari e dei locali a uso collettivo. La quota fissa è rappresentata dalla spesa totale per potenza termica installata. Quest’ultima si compone di tre “voci”: spesa relativa alle dispersioni della rete di distribuzione; spese per conduzione e manutenzione ordinaria dell’impianto centralizzato; spese per la gestione del servizio di contabilizzazione dell’energia termica utile.
“Tipologia di impianto”
Impianti a distribuzione “verticale”
L’impianto centralizzato a distribuzione verticale è la tipologia più diffusa in Italia, caratterizzata da montanti verticali che distribuiscono il fluido (normalmente acqua calda) ai corpi scaldanti dei vari appartamenti posti sui diversi piani. Si hanno quindi tante colonne verticali dalle quali si distaccano poi i singoli tubi che vanno a riscaldare i caloriferi nelle unità immobiliari.
Impianti a distribuzione “orizzontale”
L’impianto termico centralizzato a distribuzione orizzontale è la tipologia più recente , che negli ultimi decenni, grazie alla disponibilità di pompe di circolazione molto silenziose, ha praticamente soppiantato la distribuzione verticale. La pompa di circolazione ha consentito di aumentare considerevolmente la portata del fluido termovettore, con una rete di distribuzione più snella e di minore diametro. Una sola diramazione dalla colonna principale va a servire tutta l’unità immobiliare, mentre nel caso precedente una stessa unità immobiliare era servita da più diramazioni provenienti da più colonne. In questo caso l’intera rete di distribuzione è solitamente interna alla singola unità immobiliare, cosi che le dispersioni di calore delle tubazioni sono in gran parte recuperate nella stessa unità.